Una tavolozza di post hardcore spezzino in cerca d'autore.
Sussidiario illustrato del post hardcore. Poteva anche chiamarsi così questo "Dusk over the nation", una quarantina di minuti da Las Pezia che, fossero stati proposti sul finire degli anni novanta, avrebbero fatto gridare al capolavoro. Perché, più che per la forza dei brani in sè, qui si può ritrovare una buona fetta di quanto di più aggressivo è disceso dagli anni dell'emocore e dei Refused.
Quaranta minuti in compagnia dei Dillinger Escape Plan a contare ossessivamente, dei Converge che si contorcono in guizzi spastici, delle cravattine svedesi dei Refused che urlano ("Useless"), dell'Oi!, del death metal, assistiamo persino all'incursione dell'elettronica ("The earth trembles"), il tutto con un buon cipiglio progressivo e buoni guizzi d'ingegno (la chiosa di "Beautiful machine).
Ma se lo stile poteva essere antesignano quindici anni fa, oggi dimostra solo che i TheConflitto sanno giocare. Mancano ancora i brani memorabili, i pezzi sperimentali che ti fanno diventare biondo al primo ascolto, i "The passage" a là Ephel Duath o anche solo le buone melodie, i "Believe" a là Bridge to Solace.
Una buona prova di capacità, resta da fare il salto e capire come impiegarla.
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La recensione Dusk Over the Nations di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-11-27 00:00:00
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