Comincia con un intro bandistico questo “Jacume!”, primo disco ufficiale a nome Arbe Garbe, band in realtà già attiva da quasi dieci anni (nascono nel 1994). Di lì fino a febbraio 2002, ovvero quando hanno concretizzato con la Uprfolkrock, è stato un suonare continuo, non solo in Friuli, ma anche in Svizzera, Germania e Slovenia, oltre che, naturalmente, in tutto il Nord-Italia.
Questo cd perciò raccoglie, possiamo supporre, il meglio di questi 8 anni e, a sentir bene, avremmo preferito che il sestetto esordisse un po’ di tempo fa, a patto che molte formazioni speculari per genere e attitudine rimanessero ancora in cantina a maturare. Infatti, i ragazzi friulani ci sembrano abbastanza esperti sulla materia, riuscendo a risultare a loro modo personali e interessanti, due qualità che oggi nella musica, e tanto più in materia di folk, ci sembrano rare.
Forse la dote dei sei sta nella capacità di iniettare notevoli dose di punk (loro lo chiamano ‘agropunk’) nelle strutture del folk che adottano come principale riferimento compositivo. Ovviamente, il primo nome che viene alla mente ascoltando le 13 tracce è quello dei capostipiti Modena City Ramblers, i quali se decidessero un giorno di passare il testimone, gli Arbe Garbe sarebbero fra i primi a raccoglierlo.
Basta dare ascolto al contenuto di “Jacume!” per condividere il giudizio del sottoscritto, anche perché la ricetta non è così complicata da descrivere: semplicemente (?!) folk tradizionale suonato con un impeto tipico delle punk band (?!). E badate che non è roba da poco, vista la tendenza di voler assecondare sempre più spesso i ‘nuovi’ linguaggi della tradizione piuttosto che concentrarsi su cosa c’è ancora di buono da ripescare nelle radici. E questo è esattamente quello che fa l’ensemble friulano, che saccheggia con intelligenza (e un pizzico di furbizia), la musica popolare, con un’attenzione particolare nei testi alla dimensione del sociale (che tra l’altro riescono a trattare senza risultare retorici).
A questo punto, indicare un episodio piuttosto che un altro significherebbe commentare ogni brano, perché ognuno di questi racconta una storia. Il consiglio è che provvediate personalmente alla scoperta se nutrite un debole, anche minimo, per il genere.
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La recensione Jacume! di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-09-23 00:00:00
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