Dopo l’exploit di Giuliano Palma & The Blubeaters sembra che in Italia esista solo ed esclusivamente il rocksteady. Ecco perciò una valanga di progetti che tentano di replicare il successo del supergruppo guidato dall’ex Casino Royale, a cominciare da Roy Paci & Aretuska fino a Mr. T-Bone & His Jamaican Liberation Orchestra, passando per molti altri prodotti (Tribà, Rebel Des, etc.) fra i quali compaiono anche questi Mr. Tokyo & The Beat Goes On.
Per carità, nulla in contrario sul genere se riproposto con passione e stile, ma di fatto le proposte cominciano ad essere troppe, finendo così per sembrare una la fotocopia dell’altra. E ad ascoltare questo esordio del nutrito ensemble piemontese, il dubbio comincia ad essere sempre più assillante.
“The summer sessions”, infatti, si rivela un disco anche godibile, ma di fatto la resa sul supporto digitale non è del tutto convincente; com’è possibile, mi chiedo, che in un lavoro di sole cover rilette in chiave rocksteady manchi la pacca? Cioè, qui dentro il groove scarseggia e spesso i brani suonano piatti, con poca carica e a marce ridotte.
Eppure la materia su cui lavorare era, visto che si tratta di cover, di tutto rispetto: da “A hard day’s night” a “My girl”, passando per “Easy” (ai più conosciuta nella versione dei Faith No More su “Angel dust”), “Isn’t she lovely” e “Like a virgin”. Insomma, pezzi dove poter sbizzarrire la propria inventiva a livelli inimmagginabili e alla fine i risultati sono solo questi? Ciò non può affatto bastare, soprattutto se il forzato termine di paragone corrisponde ai gruppi citati qualche riga più sopra.
Fossi un medico agli 8 componenti della formazione prescriverei una buona dose di viagra o almeno un pizzico di peperoncino. Sai mai che non facciano effetto fin da subito…
---
La recensione The summer sessions di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-10-15 00:00:00
COMMENTI