Le nevrosi dei Tunabox non sono certo una novità per le nostre pagine e gia tempo fa la formazione veneta mi aveva violentato con un demo di grande impatto. Tornano ora, a distanza di oltre due anni, a frequentare le mie casse con quello che può essere definito il vero esordio: "Linea d'Evoluzione", titolo che sembra una dichiarazione d'intenti per una formazione decisa a compiere il definitivo salto di qualità.
L'approccio all'intera faccenda è più che mai influenzato dagli Helmet con tutto ciò che ne segue, mentre, per rimanere in Italia, è inevitabile trovare analogie comportamentali tanto con i Fluxus, per le sonorità, quanto con gli One Dimensional Man dal punto di vista dell'attitudine.
Certo, i Tunabox non hanno (ancora?) la classe delle band citate, ma compensano con freschezza e tenacia alcune mancanze in fase compositiva, dimostrandosi una band compatta e affiatata, che punta dritta alla questione, magari senza lampi di genio, ma con una continuità talvolta impressionante.
Di fatto, siamo di fronte ad un rock chitarristico altamente dissonante, il cui sound impetuoso si muove prevalentemente all'interno di riff brutali, ma con la capacità di aprire squarci lancinanti in dimensioni più amniotiche, anche grazie ad una notevole sezione ritmica, che contrappone fasi geometriche a spunti di grunge primordiale.
Indubbiamente di grande livello le linee vocali, che si muovono tra rabbia monocorde ed esibizioni più estrose; purtroppo non sempre i testi mantengono la giusta continuità, alternando momenti di ispirazione a clamorosi passaggi a vuoto in fase di scrittura.
Un lavoro ostico ma con il grande pregio di saper scorrere tutto d'un fiato, pur lasciando più di un dubbio sull'effettiva possibilità di ritagliarsi un proprio spazio all'interno del genere.
Da tenere comunque in buona considerazione per chi apprezza tali sonorità.
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La recensione Linea d'evoluzione di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-10-25 00:00:00
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