La mania dei sintetizzatori passa per i colli bolognesi
I fratelli Francesco e Marco Leoci aprono le finestre anni 80 sull'area suburbana bolognese portando così alla luce l'album d'esordio dei Vampire Pop Strategy. L'uso maniacale dei sintetizzatori riporta la mente indietro di una trentina d'anni, a quei Depeche Mode carichi di ritmi primordiali, ai Pet Shop Boys con i loro testi di vita vissuta ma anche allo showgaze dei primi anni 90 e a generi più recenti come il dream pop. Il pensiero comune che il vampiro sia dark o metal è sbagliato e i fratelli emiliani ce ne danno la prova. Il vampiro ha una strategia pop che rapisce ognuna delle nostre menti e le lega indissolubilmente a lui come in un patto di sangue. L'album si apre e si chiude con due brani strumentali ("Windows of suburbia" e "Over and over and nowhere"), a significare che quella finestra sulla periferia sia più che altro un varco temporale che porta in un'altra dimensione, un luogo in cui la musica comanda le strategie dell'uomo e questo può esserne felicemente soggiogato. Tuttavia l'ossessione per il sinth a volte si ritorce contro i due fratelli che cadono in un labirinto di suoni artefatti perdendo totalmente la cognizione della realtà. Come dei Tron musicali vivono all'interno del disco e sono destinati però a difendere una realtà circoscritta ai soli sintetizzatori. Ci sono margini di migliramento. Vedremo cosa ci propongono in futuro.
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La recensione Windows Of Suburbia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-11-08 00:00:00
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