Tentativo fallito quello dei Down Here Below. Tre brani che ascolto e riascolto a fatica, senza mai riuscire a trovare il senso di una musica che guarda con ammirazione tanto al nord europa quanto al medioevo (storico e musicale).
Probabile che io non ne abbia capito le intenzioni, ma è altrettanto probabile che questi ragazzi abbiano scelto la strada sbagliata, decidendo di riportare in vita sonorità assolutamente non appartenenti alla tradizione del nostro paese e pertanto intrerpretate con un fare talmente imitativo e poco ispirato da risultare imbarazzante.
Un rock melodioso che lascia l'impressione di trovarsi di fronte a dei chitarroni epic metal che dimenticano la distorsione e il palm muting per lanciarsi in lagnose ballate arpeggiate e dal taglio "proggy". Una voce angelica, vibrata e struggente che strabocca di enfasi e paroloni inglesi quasi fino al fastidio. Purtroppo non riesco a dirvi altro delle tre composizioni contenute in questo lavoro.
Per carità, alla fine questi ragazzi suonano in maniera impeccabile e conoscono a menadito l'intero copione, facendo tutto quello che si deve fare per rispettare i propri ascolti, ma a fine 2002 è forse lecito aspettarsi un passo in avanti piuttosto che un rimpasto di clichè d'altri tempi.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-12-20 00:00:00
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