Partiamo da un dato di fatto: chi suona gothic metal, grind, noise, new metal (non pop new metal), difficilmente, tranne qualche rara eccezione, riempirà il proprio conto in banca, ma al contrario ciò che anima gruppi e formazioni come i piemontesi Greyswan credo sia la voglia di suonare senza compromessi, sobbarcandosi le difficoltà che ci sono nel proporsi per una platea fatta non di grandi numeri.
Tre canzoni in questo mini-cd, tre tracce di qualità sofferente come “Tragic end”; strutture musicali lente, quasi sconfinanti nel doom, senza mai cadere nella staticità, ma al contrario rivolte alla costruzione di atmosfere cariche di pathos (merito della prestazione di Oscar). Chitarre deftoniane in “Alone among thousand of people” ed echi di Moonspell sospingono questo dischetto verso la fine, e ti vien voglia quasi subito di rimetterlo nel lettore.
Per coloro che cercano nella musica la velocità fine a sè stessa, rimarranno probabilmente del tutto indifferenti, ma nell’attesa che qualche label nostrana si accorga di loro non inseguendo a tutti i costi il gruppo ‘spacca-classifica’, io mi rilasso volentieri ascoltando queste 3 tracce.
---
La recensione s/t (single) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-12-22 00:00:00
COMMENTI