Veniamo subito al dunque: non ci siamo affatto! Il demo degli H.A.L. è una disfatta, su tutti i fronti! Detto ciò voglio premettere che da parte mia non c'è alcun intento di voler stroncare carriere o chissà quali aspirazioni, ma è meglio non illudere ragazzi che magari si propongono di sacrificare buona parte del loro tempo a suonare musica. Ripeto: non voglio massacrare chi prova a fare dell'arte, ma è necessario far capire fin dall'inizio che c'è qualcosa che non va, per poi tentare di raccogliere frutti migliori. Venendo al caso in questione, c'è poco da dire: se questo è il secondo demo vorrei sentire il primo, magari per paragonare i due lavori e notare se ci sono stati dei regressi. Il problema degli H.A.L. è che sostanzialmente nessuno di loro brilla per eccessive capacità; è vero pure che il loro è un rock melodico, ma questo genere sono bravi a farlo molto bene gli inglesi (Oasis, Hurricane #1, Travis e compagnia bella), tanto che per la band genovese è un tentativo fallito, 5 brani su 5! E' tutto talmente omogeneo, unilineare, che al terzo ascolto faticavo a distinguere la 5° canzone dalla prima, tanto era piatto lo stile delle chitarre. E poi mi domando una cosa: com'è che questo quintetto non se ne sia accorto? Possibile che i loro amici non glielo abbiano comunicato? Mi rende felice il fatto che, da quanto risulta, facciano delle serate nei pub; eppure di slanci 'aggressivi', tipici dei momenti live, neanche l'ombra (ragazzi, stiamo parlando di rock!). I testi poi sono scontati, tanto che se stanno a cuore temi come la libertà e le delusioni quotidiane della vita, bisognerà almeno tentare di rielaborarli in maniera più originale. Stesso discorso per le musiche: basta(!) rifarsi a sonorità che non hanno più niente da dire e che pescano in un passato tutt'altro che glorioso chiamato Vasco o Gianna Nannini! Non si pretende che si producano suoni assimilabili ad un discorso che fanno gruppi come Subsonica o Afterhours, ma è ancora possibile affittare uno studio di registrazione per incidere brani del genere? Comunque vada, in bocca al lupo!
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La recensione come la neve di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-05-07 00:00:00
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