Come se, per una volta, una bella fetta di underground italiano - più o meno italiano - avesse deciso di confluire in un dischetto solo. Come se fossimo tutti invitati ad un (indie) party di beneficenza. Come se non ci fosse distinzione fra italiano e inglese. Come se si potesse fare una compilation con brani inediti e remix. Come se potesse esistere un cammello blu.
Diciotto pezzi, signori miei, che sono il miglior spaccato di indie-rock italiano contemporaneo, fra derivazioni post e qualche vagito folk e lo-fi, fra intime e rarefatte atmosfere elettroniche e minimali composizioni, fra svisate art rock e malinconiche melodie.
Il pop classico ed elegante di “Arrivederci addio” dei Perturbazione, in una struggente versione live registrata negli studi di Radio Popolare. Il remix scarno di “Juicefuls” dei Giardini di Mirò, per soli arpeggi di chitarra e una drum machine, in circolare dilatazione. Il cantautorato essenziale e moderno di “Red lake” di Alessandro Raina, senza tempo, sopra il tempo. L’indie-pop à la Grandaddy dei Tiger Wood, qui con la bellissima “My ghost, my saviour”. L’acustico e semplicemente melodico lo-fi della quanto mai ispirata “1967” degli Yuppie Flu. Il new folk spaziale di “Sean Connery” degli Ego-Kid e il post rock cinematografico di “La coppa davis del 1976” dei torinesi Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo. L’intimistica elettronica da camera dei The Dining Rooms in “Cinemaroma 4” e la conturbante “Doc. mens. 32” dei Jumpincherries.
Questa è la “Blu Cammello On Air Vol. 1”, una compilation bellissima. Questo è un disco che ognuno di voi dovrebbe sentire, anche solo per rendersi conto di come anche gli italiani siano capaci di scrivere canzoni eccellenti in maniera internazionale e non derivativa (per poi trarre ognuno il giudizio che più ritiene lecito, positivo o negativo esso sia).
A parte tutto, questa compilation ci insegna una cosa: i cammelli blu esistono.
Note:
[1] Apprendo da Post? (www.post-itrock.com) che la quindicesima traccia del disco, segnalata nelle note di copertina come “Heart & mind out of tune & reverse” degli Ultraviolet Makes Me Sick, è da attribuire al combo pavese solo per i primi dieci secondi a causa di un errore di editing. Non si sa dunque dire con certezza chi sia l’autore del brano inserito nella compilation qui trattata.
[2] Tutti i profitti di questa compilation allestita dalla Cane Andaluso di Giacomo Spazio saranno devoluti alla Cooperativa Sociale Blu Cammello, di Livorno, associazione che si occupa di sviluppare la creatività nelle persone con problemi mentali. I proventi serviranno infatti all’acquisto di tavolozze, colori e tempere.
Per info: www.spazio.org - blucammello24@hotmail.com
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La recensione Blu Cammello on air (vol. 1) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-01-30 00:00:00
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