Rabbia e adrenalina. I Le Choix pestano duro, e lo fanno anche bene.
Solidi e muscolari, i Le Choix pestano duro. Partendo da lontano, sguazzando in quel rock chitarroso – tricolore e non – che ha infiammato l’ultima decade del secolo passato. E riprodotto in undici canzoni di impatto, stilose e ben suonate.
Adrenalina allo stato puro, diluita in randellate mica male: c’è tempo di fiatare solo in qualche occasione (nella ballad “Io resto qui”, nella calma apparente di “Segreto”, nella poco riuscita spoken-word “Per te che verrai”), per il resto si viaggia spediti tra atmosfere torride (quelle di “Politikani”) e comunque sempre, o quasi, tirate allo spasimo. Vero, pesta duro il combo abruzzese – grazie anche alla voce di Fabio Neri, sorta di Piero Pelù meno teatrale e con maggiore talento – e la tanta rabbia espressa si rende disponibile a confluire in trame più accessibili, come quelle offerte nella radiofonica “Orchidea”, non a caso scelta come colonna sonora del loro primo video clip. Che poi i ragazzi siano eccessivamente puliti non è un dramma e nemmeno un difetto, i quasi impercettibili contatti con il computer poi, denunciano forse un tentativo di allargare il proprio raggio d’azione (e ben venga, dovremmo aggiungere). Le liriche a volte non sembrano particolarmente centrate ma il punto di forza dei Le Choix rimane l’energia: è solo rock’n’roll, certo, cotto e stracotto quanto si vuole, ma va bene così.
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La recensione Finchè Vita Non Ci Separi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-12-16 00:00:00
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