Giovani e scanzonati, gli SSP propongono un rap che sa far muovere, capace di mixare basi che nulla invidiano a quelle dei pezzi già presenti in classifica (nel bene e nel male).
"Vorrei svegliarmi domattina e avere trent'anni, anche Manuel e anche Paolo, per vedere... Che ne sarà di noi". È l'inconfondibile zeppola di Silvio Muccino ad accompagnarci all'interno dell'ascolto di "Vent'anni", il nuovo album del gruppo milanese SSP (Street Sound Production), che sceglie proprio il dialogo tratto dal film "Che ne sarà di noi" di Giovanni Veronesi come cappello introduttivo alla loro nuova fatica.
Giovani e scanzonati, gli SSP propongono un rap che sa far muovere, capace di mixare basi che nulla invidiano a quelle dei pezzi già presenti in classifica (nel bene e nel male) a testi legati da un comune denominatore: nuotare in mezzo ai guai. Già, i guai: che si tratti di reali casini (il lavoro, i genitori che si separano) o chiacchiere da bar (la tipa che non la smolla, la hit che non arriva) questi ragazzi fanno del cazzeggio uno stile di vita e dei guai il loro manifesto, riassunto proprio nel singolo "Sempre nei guai". Anche se le liriche snocciolate in queste dodici tracce non sono nulla di imperdibile, la produzione danzereccia di "Sempre nei guai", l'ironica onestà di "Hit" e il pezzo "All'eccesso (come Mario)" dedicato al Super Mario nazionale, non deludono all'ascolto.
Sognare di svegliarsi e avere magicamente trent'anni per mettere definitivamente da parte dubbi e paure trascinate fin dall'adolescenza… Ma comunque sia o comunque vada, gli SSP continuano a crederci in questi vent'anni e non sbagliano.
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La recensione Vent'anni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-08-28 00:00:00
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