Come dovrebbe suonare un disco giovane ed entusiasta? Così.
Oddio, l'adolescenza e dintorni, che anni orribilmente belli! Sbalzi d'umore da ricovero in psichiatria, amori devastanti, ubriacature epiche, grandi speranze, matta felicità e abissi di depressione... e la musica, con le canzoni che parlano di te come non mai, che assecondano gli alti e i bassi, quello skippare nevrotico e autoindulgente da una canzone per piangere abbracciato a un cuscino a forma di cuore a quella su cui hai ballato saltellante ieri sera prima di vomitare dal balcone, da un pezzo su cui sentirti molto figo e metropolitano davanti allo specchio con le tue scarpe nuove a uno per fare air guitar in solitaria a uno da mettere a volume stordente per tenere il mondo fuori mentre soffri come nessuno mai nella tua cameretta tutta nera. E quindi è giusto che un ep fatto da poco più che adolescenti suoni proprio così, con il momento “on and on and on and on” indie-hangover (“These Nights”), quello dammi-una-lametta-che-mi-sento-un-po'-emo (“Sugary love”), la parentesi lacrime notturne alla The Fray (“Give me hope”), il feeling Casablancas (“Silly Boy) e la posa io-ne-so-ascolto-anche-roba-datata-tipo-i-Red Hot Chili Peppers (“From You Nothing”). È giusto che suoni così, e se poi suona anche fatto a modo e bello energico come questo, è ancora più giusto.
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La recensione These Nights di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-18 00:00:00
COMMENTI (1)
Le parole rendono giustizia al periodo adolescenziale !