Con all’attivo due soli dischi, i varesini Pay approdano alla prima raccolta sponsorizzati dal connubio con l’agguerrita Ammonia records. A dirla tutta, non si tratta esattamente di un ‘the best’, anche se il titolo potrebbe trarre in inganno e, nel contempo, essere banale gioco di parole.
I 13 brani qui dentro contenuti, infatti, non sono altro che una fotografia del primo ‘giro di boa’ di questo quartetto dedito ad un punk‘n’roll dai sani principi. Saggiamente diviso in 3 sezioni (‘The very best’, ‘The rarities’, ‘The origins’), il dischetto riassume non solo le cose migliori che i Nostri hanno concepito in questi anni di vita, ma di fatto traduce un po’ lo spirito che anima le loro esibizioni. E a riprova di ciò ci basti vedere il clip de “Il triangolo”, azzeccatissima cover di Renato Zero presente nel secondo album e qui ottimo sottofondo per un collage di immagini dei concerti della band.
Altrettanto fondamentale la sezione di mezzo, dove il quartetto si confronta con classici della canzone (???) italiana come “Lamette” della Rettore e “Mi ami?” dei CCCP, ma anche con due pezzi capisaldi di ogni repertorio fun che si rispetti (“Y.M.C.A.” dei Village People e “Rock ‘n’ roll all nite” dei Kiss). Molto positivo anche il giudizio sulle prime 4 canzoni, di fatto gli unici episodi inediti che confermano lo stato di grazia della band, sempre più in grado di azzeccare riff killer (“Credo che vi ammazzerò”) combinandoli con liriche e (soprattutto) suoni di ottima fattura.
Infine le ultime 5 tracce, dove i Pay non solo recuperano i primitivi ‘vagiti’, ma si affidano anche a Fatur per reimpastare “Autoscatto dell’ammore” in 16’ di delirio, il tutto con risultati proprio niente male. Sicchè anche i più diffidenti dovranno ricredersi sul valore di questo quartetto, tanto dedito al demenziale, quanto costante nel perseguire fedelmente i principi del rock‘n’roll.
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La recensione The very best of the rarities of the origins... di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-02-27 00:00:00
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