I Lazy Jane fanno tutto benissimo: il booklet e la confezione entrambi bellissimi e curati in maniera professionale; le foto vintage, che stupiscono per intensità iconografica, di bambini nella seconda metà dei settanta, bellissime e bellissimi. Persino i credits, tutti in inglese, sono scritti senza errori. Un’autoproduzione professionale, perfetta.
Poi c’è la musica. Perfetta anche questa, verrebbe da dire. Ed in effetti è così. Questo è un disco perfetto. Non c’è nulla fuori posto: un british-pop raffinato e curato, con melodie e arrangiamenti perfetti, aperture orchestrali a loro volta perfette, gli innesti di violino e tromba e flauto messi al punto giusto nella maniera giusta (maniacale perfezione) e le strofe e i ritornelli e le parti strumentali che si incastrano come i tasselli di un puzzle. I Lazy Jane mescolano il pop beat dei Love ad aperture orchestrali e ascendenze folk quanto mai azzeccate, con un cantato mai stonato e sempre misurato.
Grideremmo al miracolo e al capolavoro se solo questo disco non fosse una copia spudorata, pedissequa e perfetta (appunto) dei Belle & Sebastian, una loro riproposizione fedele e del tutto derivativa.
Queste di “Photographic sadness” sono cinque canzoni di maniera: ecco perché tutto risulta magicamente perfetto. Vada per il booklet e le foto, bellissime e professionali, ma questo disco non è poi così distante dal plagio, e non bastano le sole melodie (tutte, tra l’altro, più o meno belle) a cambiare l’impressione finale di straordinario già sentito.
Non lo so, forse basterebbe solo smettere di fare la cover band, anche perché è veramente un peccato che un gruppo così musicalmente capace riduca le proprie canzoni a palesi imitazioni.
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La recensione Photographic sadness (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-02-28 00:00:00
COMMENTI (1)
Mi è capitato questo CD quasi casualmente fra le mani la settimana scorsa e mi diverto sempre ad ascoltarlo.
Bravi.
P.S. A quest'ora pecco di virgole, lo so.