Lenore S. Fingers Inner Tales 2014 - Metal, Gotico, Alternativo

Inner Tales precedente precedente

Romanticismo e decadentismo si rincorrono in una piccola orchestra i cui giovani ingranaggi sembrano essere ben oliati.

"Inner Tales". È questo il titolo con cui i Lenore S. Fingers esordiscono nella scena goth italiana ed internazionale; un album che riserva non poche sorprese snocciolate all'interno delle sue nove tracce.
Corsetti, ombretti e folklori a parte l'album è in grado di trascinare l'ascoltatore medio. È forse questa la chiave di lettura in grado di descrivere l'album nel modo più ampio e comprensibile. Nonostante si tratti di un genere piuttosto decentrato dagli interessi commerciali, infatti, i Lenore S. Fingers portano alla luce la parte più appetibile del gothic, le linee vocali, evanescenti e di grande fattura, non si discostano poi tanto da una concezione (estremamente) borderline del pop. I synth e gli archi si intrecciano in armonie lente cucite su misura della voce riempiendo la quasi totalità dell'accompagnamento. Ciò non significa che le ritmiche distorte non si sentano, tuttavia sono circoscritte ad un ruolo quasi secondario, dovuto anche ad una mera questione di mixaggio, che fa sbilanciare l'album dalla sponda più pop che metal. Un gothic meno di nicchia e molto più appetibile ai non addetti ai lavori.

Scendendo nel particolare “The Last Dawn” imbastisce un'atmosfera da "Doomsday" melodico che fa accapponare la pelle, rea l'ammaliante voce di Lenore e l'impianto di accompagnamento. Davvero una gran bella traccia, forse la più competitiva, che si aggiudica il titolo di “ammiraglia dell'album”. Le tinte cupe del Romanticismo permeano l'intero album, un fascino decadente che, oltre a “L'ultima alba”, trova il suo climax in “To The Path of Loss” e nelle potenti saturazioni dei ritornelli di “Song to Eros”.

Nel giro di nove tracce si assiste ad un percorso estremamente suggestivo: cupezza, Romanticismo e decadentismo si rincorrono in una piccola orchestra i cui giovani ingranaggi sembrano essere ben oliati. Un percorso che si conclude in un bagno di luce dal titolo “An Aching Soul”.
Buona la prima.

---
La recensione Inner Tales di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-01-30 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia