Un drastico ritorno al vecchio punk-rock all'italiana.
"Gli Eroi di Holliver", EP d'esordio dell'omonima band, è un drastico ritorno al vecchio punk-rock all'italiana, la scena che vide la sua evoluzione pop in band come i Finley, rinchiudendo nell'underground gruppi come Actionmen, Peter Punk e altri ancora. Un genere che fa da eco alle datate sonorità di mostri sacri del punk (Bad Religion per citarne uno), in perfetto ritardo con le novità dell'epoca. Un genere "italiano" per definizione insomma, che non riusciamo a scrollarci dalle spalle.
Gli Eroi sembrano perfettamente riconducibili a questa branca del live fast, die young. Le tonalità e la metrica delle linee vocali rimandano inequivocabilmente ai Finley, spalmandosi sopra un tappeto di chitarre ritmiche e soliste spartane e ciniche capaci di dipingere in pochi accordi la formula più essenziale del genere. Il risultato, sul piano teorico, ha un potenziale che sarebbe interessante riuscire a valutare una volta trovata la chiave di volta, la quale, al momento, sembrerebbe dispersa nel fumo di una nostalgia che blocca la capacità evolutiva della band trentina. Si rintanano in un revival dalle tematiche un po' banali e ripetitive che hanno il loro climax nell'ultima traccia: "Kappa".
Il fatto che il punk sia anche politica è lapalissiano, tuttavia l'evoluzione degli ultimi anni ha fatto si che (grazie al cielo) si sia passati da "some of those that work forces are the same that burn crosses" a testi pur sempre politici ma con tematiche ed approcci più maturi e ponderati come quelli dei blasonati Rise Against; un naturale e necessario processo evolutivo. Il tal senso gli Eroi hanno ancora molto su cui lavorare, i testi sono a dir poco scontati.
Del resto, come afferma il mitico Fat Mike: "if you think that punk rock doesn't mix with politics, you're wrong".
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La recensione Gli Eroi di Holliver di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-17 00:00:00
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