Enrico Gardini Behind The Yellow Line 2014 - Folk, Blues

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Una piacevole scoperta vicina alla grande tradizione americana

Alabama, Mississippi, Louisiana, Texas, il Sud degli States, le distese delle piantagioni, l’ombra di un albero, un cappello in testa, un cerchio attorno a un fuoco, un’armonica, una chitarra acustica, uno scenario western.. tutto questo è "Beyond the Yellow Line" (parentesi sulla copertina, ve la ricordate La Linea di Osvaldo Cavandoli?!).
Che dire, voce alla Tom Waits in "Jersey Girl", più roca e sporca, una voce soul, profonda. Un sound convolgente ed atmosferico, lo stesso inizio con "Hold you" già preannuncia una completezza ed una fusione tra voce e chitarra acustica, che poi si ritrova in tutto il disco. Non aspettatevi però una continuazione soft, i toni cambiano già da "Muddied pride" e distorsioni appaiono in "Your name".

ll folk e la tradizione americana permangono comunque in tutto l'album, in “To the Shore” e “Dream of" (degna conclusione), grezze ballate con assoli di stampo blues, in "Easier" in cui ritroviamo il tanto amato Neil Young. Lascio appositamente per ultima “Rain On”, il pezzo migliore, e che richiama gli sconfinati scenari western di Sergio Leone, o le rocambolesche avventure di Tex Willer. Un album ben fatto, dall'inizio alla fine, non c'è una virgola fuori posto, una piacevole scoperta che consiglio a tutti coloro che amano la grande tradizione americana.

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La recensione Behind The Yellow Line di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-25 00:00:00

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