Non parte poi male questo mini di tre brani: la ritmica sincopata, alcuni momenti nello sviluppo delle melodie, certi intrecci chitarristici di “Ad abbattermi ad uccidermi” - che sulle prime, mi hanno fatto pensare a cose tipo Dream Syndicate e tutto quel genere di rock chitarristico elettrico vicino al cantautorale, primi anni ’80 americani, paisley-underground e via dicendo. Sembrava davvero una buona intro per un lavoro di un gruppo preparato tecnicamente, che non fa niente di rivoluzionario però lo fa bene.
Purtroppo il successivo svolgimento del cd è, per quel che mi riguarda, una parabola discendente. “Non mi fermo mai” parte bene, ma appena entra il cantato si sente una certa aria di A.O.R. alla Bon Jovi/Richard Marx. Per fortuna il ritornello e il finale (la cui energia è letteralmente imbrigliata dalla pulizia della registrazione, che appiattisce molte delle dinamiche del disco) riscattano questo presagio, e lo salvano in extremis. “Rosa di plastica” è invece un pezzo alla Nek, buono per Radio Italia, e ho detto tutto.
Non biasimo assolutamente i Diadema se questo è quello che vogliono fare, ma a me non piace. Perché? Perché è costruito, suonato, arrangiato e cantato in una maniera talmente impeccabile da risultare prvedibile, ed è di sorprese che abbiamo bisogno.
In conclusione: un minialbum suonato piuttosto bene (forse ‘troppo’, ché certi assoli perfettini fanno un po’ a pugni con la mia idea di ‘chitarra rock’… ma è questione di gusti) ma che vive un po’ l’equivoco di trovarsi in un ambiguo territorio tra il rock americano tradizionale e quello italiano più scontato, sia per quanto riguarda le scelte compositive che di produzione.
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La recensione Boooomm! (demo) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-04-08 00:00:00
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