Carlo Ozzella & BarbabluesIl Lato Sbagliato Della Strada2013 - Cantautoriale, Rock, Pop rock

Il Lato Sbagliato Della Stradaprecedenteprecedente

Pop-rock a metà tra la tradizione cantautorale italiana '60-'70 e il country-blues a stelle e strisce. Bravi esecutori, appassionato compositore, ma Springsteen ed anche Ligabue abitano su un altro pianeta.

Che Bruce Springsteen sia l’ossessione, il chiodo fisso, il jingle di ogni giornata del signor Ozzella si sente sin dalla prima nota di chitarra de “Il Lato Sbagliato della Strada”, disco inciso con la sua Barbablues band. La voce calda del rocker, leader della formazione, è a metà tra il già citato Boss e gli italianissimi Stadio, con cantautorato nostrano anni ‘60-‘70 e il country-blues a stelle e strisce dai toni amarcord, nostalgia di un tipo di attitudine che non c’è più. Tredici pezzi  che alternano italiano e inglese (da rivedere la pronuncia),  tanta tastiera e sassofono, niente assoli effettati, ma Fender d’annata magistralmente “baciata” al naturale. Pur avendo un orecchio al passato, in alcune delle sue tracce c’è potenziale commerciale, attingendo a quella cerchia di fan del pop-rock Ligabue style. Anche il song writing fa pensare molto al Luciano nazionale, sia per i temi, sia per la tendenza a plasmare il brano in virtù dei tempi radiofonici.

È un album omogeneo per quanto riguarda gli arrangiamenti, ma anche per il suo tema portante: il tenere duro, continuare a sperare in un futuro, anche se apparentemente nuvoloso e cupo. È proprio nel momento in cui smetti di sperare, è proprio quello il momento in cui non riesci più a risalire dal baratro, in cui non riesci più a vedere la luce fuori dal tunnel e tutto ad un tratto apatia, rassegnazione, morte.

Il testo più rappresentativo è senza dubbio “Comunque vada”, con accordi di chitarra che fungono da scenografia per un copione scritto da una persona senza rimpianti, che continua a vivere ogni giorno come unico e “pieno”. “Disillusion Town” rende merito alla bravura dei musicisti, ogni strumento è ordinato e al proprio posto. Se dopo i primi due ascolti risulta un album gradevole, nulla di eccelso, ma orecchiabile, superato il momento della novità si percepiscono i suoni coverizzati dai grandi maestri del genere, e la voglia di riascoltare svanisce.

Bravi esecutori, appassionato compositore, ma Springsteen e persino Ligabue abitano su un altro pianeta.

 

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La recensione Il Lato Sbagliato Della Strada di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-08-05 00:00:00

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