Rock che si mischia alla new wave e a mille altre cose. Potrebbe anche funzionare ma ci vogliono idee più chiare e più coraggio
Gli Imprese Fag sono un trio del bresciano, in attività dal 2010 e qui al suo esordio sulla lunga distanza. Propagandano un anima pop e influenze noise, ma la sostanza è un'attitudine alla melodia a spiccare più di tutto. Melodie semplici, a volte quasi parlate, e testi discorsivi e diretti, storie di adolescenza e post-adolescenza, droghe, religione pret-à-porter e frecciatine ad altri musicisti (vedi “MDMA-meglio di Maria Antonietta”, o la title-track). Insomma, niente di nuovo, senza infamia e senza lode.
Certo di musica ce n'è molta: il disco si apre con un pop-rock garage semplice e ruvido, dagli accenti a volte quasi beatlesiani, ma presto, fra giri di basso quadrati e riff taglienti, inizia a fare capolino una certa (e positiva) influenza new wave/post punk, a tratti colorita delle tinte cupe della sua declinazione dark (“Ma ti amo”). Ogni tanto lo stile vocale un po’ dimesso fa tornare alla mente i Diaframma di Fiumani (“Catrina”) ma non manca anche il momento alternative in puro stile Teatro Degli Orrori ( vedi i riff, il testo e cori di “Non ti sento più”). Aggiungendo un occasionale salto in direzione post-hardcore (la nervosa “Meglio di John Lennon”) e un’interessante strumentale, la pysch-blues “Tuo Figlio In Fabbrica”, ci troviamo davanti tanta roba.
Forse pure troppa: il livello medio dei pezzi è buono, soprattutto nell’ultima parte dell’album si annidano brani ottimi, ma gli Imprese Fag hanno bisogno di rintracciare meglio il loro carattere all’interno delle tante idee e suggestioni che affollano il loro background. Devono evitare il rischio di dare l’impressione di adagiarsi sulle mode o di fare il verso a questo o quel musicista. Le idee per farlo ci sono, un certo stile personale pure, forse serve solo un po’ di coraggio in più.
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La recensione Hai dormito tutto il tempo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-18 00:00:00
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