All’inizio…
La prima impressione che ebbi assistendo ad un concerto degli Invitro fu: “…questi possono piacere o non piacere ma sicuramente stanno facendo roba loro…”. A me poi piacciono pure.
Il loro lp si intitola “Stressedesserts”; è sofisticato, anche se, a tratti, più ‘in potenza’ che in atto.
Traccia 1, “Io vampiro”: “…ti uccido e non muoio più…” ha una bella linea melodica e il timbro vocale di Davide piace. Altra caratteristica: apprezzo che gli Invitro abbiano voglia di essere dolci e delicati. Chi ha il coraggio di esserlo oggi? Intendo dire, senza essere paraculamente mielosi! Le scelte armoniche sono molto vive, anche se sono poco mirate alla struttura del brano; sono più che altro ‘piccoli episodi emotivi’ all’interno delle singole canzoni.
Peccato avere a portata d’orecchie solo tre brani, di cui il terzo (“Invitro come nucleo”), è più un proclama artistico che non una canzone vera e propria - per la cronaca, il suddetto proclama è recitato da Marco Silvestri, comico del duo ‘Pali e Dispari’.
…infine…
“Stressedesserts” è un bel connubio di armonia e melodia che fatico a definire ‘pop’: i contenuti sono troppo pressanti per lasciarsi ascoltare scivolando via “…restare un poco senza me stesso è magico…” (traccia 2).
Torno alla prima impressione: gli Invitro hanno questo modo di suonare che non ho riscontrato in altri gruppi ultimamente. Non ha a che fare con l’originalità; semplicemente gli Invitro suonano la musica che hanno dentro. Loro.
E gli altri?
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La recensione Stressedesserts (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-05-04 00:00:00
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