La guerra vista da vicino - attraverso gli occhi di chi la combatte e la subisce - è il tema che unisce gli episodi di questo concept-album. Seppure l’autore non fornisca riferimenti temporali e spaziali precisi riguardo l’ambientazione, lo scenario si inquadra verosimilmente durante il secondo conflitto mondiale. “Natale parabellum” è un racconto che evoca immagini e sensazioni di una guerra che acquista ancor di più - se possibile - una denotazione disumanizzante, periché combattuta durante il periodo natalizio.
Undici brani in tutto, ognuno dei quali è un piccolo quadro dai colori vivi e terribilmente realistici. Una narrazione che si dipana anche attraverso pezzi prettamente strumentali come “L’attacco dei bombardieri”, dove l’impiego di effetti sonori richiama agli occhi immagini ancora più ‘reali’. Dal cantato al recitato, il pathos delle liriche assume un ruolo centrale nei vari episodi dell’opera: crudo e duro è il discorso in prima persona di un soldato al fronte in “Gott mit uns!”, dolce e malinconica ninna nanna che una madre canta al proprio bambino. Nessuna esibizione di tecnica o assoli da capogiro, che sarebbero peraltro fuori luogo in un lavoro che mira sopratutto a coinvolgere emotivamente l’ascoltatore e a suscitare una sorta di empatia con i personaggi del ‘racconto’. Disco suonato e arrangiato con cura, particolarmente suggestivi gli intermezzi strumentali nei quali si crea l’atmosfera adatta ad interpretare meglio gli ambiti narrativi del cantato.
Volendo andare a cercare una pecca, si potrebbe notare che le liriche sono permeate da una buona dose di luoghi comuni - ma d’altro canto come si potrebbe altrimenti descrivere la guerra se non come ‘terrificante’, ‘spietata’ e ‘disumanizzante’? Davide Camerin ha perciò saputo creare un’opera ‘impegnata’ ma che allo stesso tempo non è rigorosamente incanalata all’interno di una ideologia politica. Traccia conclusiva è “Ninna nanna”, brano che termina con un lento sfumato, che è più di un semplice ‘fade-out’: appare come un messaggio di speranza, sembra che tutto si allontani, portandosi via - si spera per sempre - i dolori e le distruzioni che ogni conflitto armato si trascina dietro.
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La recensione Natale parabellum di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-05-19 00:00:00
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