Una stringatissima biografia e un demo di 5 pezzi: ecco quello che ho in mano dei Food. La bio si conclude con la seguente frase: “nel 2003 i Food iniziano la conquista del pianeta”. Non so nel frattempo i ragazzi ce l’abbiano fatta, ma quello che posso dire è che le mie orecchie le hanno conquistate, tranquillamente e con molta semplicità (chitarra, basso e batteria).
Ma veniamo alla musica: il cd si apre con “R.O.E.O.M.” canzone dal forte impatto chitarristico anni ’70 (mi vengono in mente i Pearl Jam in certe parti del cantato). L’inizio del secondo brano, “Manuel”, mi fa prendere benissimo perché suona un po’ sbilenco, ma rientra subito nei canoni del pezzo precedente, forse perché c’era da osare un po’ di più. A questo punto guardo fuori dalla finestra, fuori c’è grigio e piove a fatica. E la terza traccia mi sembra suoni perfetta per quello che vedo. Stesso discorso per “Belong”, in cui mi appare lo spettro di Chris Cornell (con le debite proporzioni) quando usava la voce per cose ben più interessanti di quelle attuali. E’ il momento dell’ultima canzone, basta tristezza: “Mollusk”, in cui i miei eroi vanno in acido a partire dal titolo e confezionano una sinfonia che sta tra i Doors, i dEUS e il sesso libero. Suoni scarni, chitarre sporche in evidenza e tanta voglia degli anni che furono.
Li vedrei bene a Woodstock o in un film di Oliver Stone. Non mi sembra male… ma ricordatevi i pantaloni a zampa!
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La recensione Start di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-05-23 00:00:00
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