Documentandomi un minimo sul passato della band, scopro che Eclisse si occupavano di metal (o almeno così si raccontava a proposito del loro “Dianmica 1”), rimanendo perciò piuttosto stupito quando, una volta avviato l’ascolto del nuovo lavoro, mi trovo di fronte ad un sound che col genere di cui sopra ha veramente poco a che fare, salvo che per qualche assolo di chitarra, sufficientemente rallentato per non divenire un asettico e sgraziato gesto agonistico.
Tendenzialmente credo che per quello che riguarda le prime tracce di questo “L’altra faccia dello specchio”, si possa parlare di analogie piuttosto marcate con gli ultimi Radiohead. Anche i nostri La Crus vengono certamente presi in considerazione come fonte di ispirazione, in particolar modo nello stile dei testi. Purtroppo all’interno della band non c’è nessun Thom Yorke - e nemmeno un Ermanno Giovanardi - tale da rendere proprio le parti vocali le sezioni più pesanti nei pezzi del trio abruzzese. Succede perciò a volte che i limiti del vocalist risultino piuttosto evidenti, tanto da guastare un po’ la festa ad un sound che, seppur non irresistibile, offre buonissimi spunti grazie ad atmosfere piacevolmente intrise di buon gusto, in particolare nei suoni e nell’utilizzo della chitarra.
Paiono però i brani con forti innesti elettronici quelli più convincenti - ed in particolare “Qualche goccia di luce” e “ Luce tra gli alberi” - risultando in assoluto i frammenti più gradevoli fra i sette che compongono quest’autoproduzione. Ciò avviene forse perché spunta - non preannunciata - una voce femminile (di cui purtroppo non è precisata la provenienza), che riesce a sostenere più dignitosamente le buone melodie della band.
Niente di stravolgente, ma comunque un lavoro dignitoso, che mette in luce un buon approccio con melodie ed arrangiamenti.
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La recensione L’altra faccia dello specchio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-06-30 00:00:00
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