Un lavoro ancora troppo scarno e acerbo, ma che fa intuire del potenziale
"Canzoni senzatetto" è il progetto solista di un giovane cantautore pugliese: una brevissima summa di esperienze e frammenti di vita, che consta di appena 4 tracce. L'EP è una piccola collezione di dolore, rabbia e sentimenti apocalittici su di uno sfondo desolato ed alienato, sostenuto da testi quasi filosofici ispirati da letture precoci di Nietzsche -a cui la traccia numero tre, "il tramonto di ZaraT", fa esplicito riferimento. Emerge così netta e claustrofobica la personalità dell'autore: un grido di rabbia dal profondo, contro il mondo come lo conosciamo.
"Sono canzoni senza io, senza bene e male, senza giudizio estetico, sono in balia delle viscere del corpo, dell'epidermide, sono la voce del corpo, un canto atavico. "
E se musicalmente e liricamente lo stile cantautorale deve qualcosa a Le Luci della Centrale elettrica - l'inflessione cantilenante della voce, i topoi tipicamente post-industriali e gli arrangiamenti volutamente essenziali - lo spirito dell'EP è genuino e sentito, non costruito.
Il progetto è quanto mai acerbo e scarnificato, ridotto all'osso; ma dall'osso si riconosce una certa struttura, una certa impronta per gli anni a venire. Un'impronta ricca delle giuste motivazioni e di una personalità idealista, oggi tanto raro. E così unite alla rabbia, alla desolazione, allo spirito che queste canzoni richiamano, ci si augura di percepire una maggiore cura e ricerca musicale, che renderebbe, in futuro, un ottimo album.
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La recensione (canzoni senzatetto) EP 2014 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-11-08 04:00:00
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