La globalizzazione incalza e minaccia. Che fare? Difficile a dirsi. Una cosa però la si potrebbe fare, tanto per cominciare: procurarsi il demo dei Cappello A Cilindro, una sorta di piccolo antidoto a questo squallido fenomeno della modernità massificante. “LetterAme”, infatti, è un disco che ‘trasuda’ Italia da ogni solco, un disco fortemente e splendidamente localizzato. Il sestetto della provincia di Roma affida a trame quasi esclusivamente acustiche tutto il peso della tradizione musicale nazionale, imprimendo alle proprie canzoni (scritte in blocco dall’eclettico cantante del gruppo, Emanuele Colandrea) un’impronta delicata e sottile che pesca a piene mani sia dal mondo dei cantautori che dal sottobosco legato al folklore. Far passare nel proprio lettore questo cd-r dei Cappello A Cilindro può costituire una boccata d’ossigeno - oltre che per il lettore stesso! - per tutti coloro che, volenti o nolenti, siano quotidianiamente bombardati dalle porcherie spacciate per musica (???) che i network radiofonici o le emittenti televisive trasmettono nella loro beata ignoranza. In queste cinque canzoni si ode l’eleganza degli Avion Travel unita alla stramberia di Vinicio Capossela, si ripensa al De Gregori più ispirato in “Rum e Pera” e si viene assaliti da un piccolo sussulto di commozione grazie a brani quali “Niente” e la triste “24 Dicembre” che fanno tornare alla mente il grande Rino Gaetano, soprattutto per il tenore dei testi: romantica disillusione, ironico disincanto, saggio cinismo e denuncia sociale. Le melodie più andanti contenute in queste tracce riescono invece a farmi visualizzare nella mente la rassicurante immagine delle orchestrine di paese nelle feste di piazza: tanta allegria e bucolica spontaneità, quasi una sorta di ritorno alle radici.
La musica dei Cappello A Cilindro è bella perché semplice e fresca, pur rischiando di suonare ‘datata’ alle orecchie di qualcuno. Ma soprattutto ha il pregio di essere popolare, nel senso più profondo e genuino del termine. Promossi a pieni voti su disco, anche se a questo punto vorrei sentire come rendono dal vivo. Per il momento mi accontenterò di portarmi dietro il loro cd in occasione della prossima scampagnata fuori porta.
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La recensione LetterAme (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-07-18 00:00:00
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