NoN Sacra Massa 2014 - Rock, New-Wave, Dark

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Va riconosciuto loro il fatto di essersi smarcati dal gusto comune ed aver prodotto un disco che suona esattamente come un disco dei NoN.

NoN (già NonViolentateJennifer), è un trio di stanza a Firenze dal nome palindromo e da una poetica non altrettanto percorribile da sinistra verso destra e viceversa. Nel senso che tutto ciò che è contenuto in questo primo lavoro con la nuova ragione sociale, parla di una sorta di viaggio di sola andata per l’inferno, un “viaggio al termine della notte” di céliniana memoria intriso di nichilismo e disincanto, un “romanzo” in sei capitoli in cui si mescolano misantropia e cinismo senza spiraglio alcuno di riscatto. Le trame circolari e potentemente oscure tracciate da Andrea Zingoni, chitarra e voce, Massimiliano Leggieri al basso e Alvaro Buzzegoli ai tamburi, possiedono il giusto afflato e rimandano significativamente ad un macrocosmo in cui i Birthday Party del Nick Cave primevo costituiscono un punto fermo, ma dove è possibile rinvenire anche echi del rock asperrimo di un’altra band australiana che minor fortuna ebbe rispetto al Re Inchiostro: Crime & The City Solution.

Ovviamente, anche soltanto riprodurre la bellezza abbacinante dei dischi delle band anzidette, risulta un po’ come ricostruire il Tempio di Salomone, ma i NoN non ambiscono ad essere meri riproduttori di universi concettuali o estetici ma, al contrario, fanno ricorso a tutte le proprie risorse per portare a casa un disco dignitoso e che possiede una narrazione personale e ben delineata. A cominciare da “La fine del mondo”, traccia d’apertura che si snoda ora lieve ora impetuosa, tra un drumming minimale ed una chitarra spigolosa che contrappunta il venefico cantato di Zingoni che, senza appello, ci ricorda che “la massa va massacrata”. Distopia e distorsione della realtà, un viaggio oltre quella “superfluità dell'essere” tanto invisa ad Artaud ma che se scardinata in malo modo, potrebbe portare ad estreme conseguenze (“La farfalla sul mirino”). La scena fiorentina di metà anni ’80 c’è e lotta insieme ai NoN in brani quali “Lo spettro delle possibilità” (la chitarra di Ghigo Renzulli è, in questo caso, più che un’ispirazione) o “L’uomo che sarà”, anello di congiunzione tra i Litfiba di una volta e Il Teatro degli Orrori.

Infine, porre un’attenzione particolare alla tecnica di registrazione ed aver ben chiaro in testa il risultato da raggiungere, produce lavori che suonano in modo personale e non preconfezionato e questo va riconosciuto ai tre fiorentini, come va riconosciuto loro il fatto di essersi smarcati dal gusto comune ed aver prodotto un disco che suona esattamente come un disco dei NoN.

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La recensione Sacra Massa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-12 00:00:00

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