"Pagni e rigordi": Un pot-pourri di parole condensate in un'anima folk alla De Andrè
È bella l'energia del folk se fatto bene come nel caso di “Pagni e rigordi” di Diego Carè. Nell'album sono presenti brani in italiano, anche se in minima parte. Forse troppo pochi?
Va bene giocare tra dialetto ed italiano, l'importante è dosare bene le due parti. Per esempio, in “Cantilena della sera” il cuore è folk come nell'intero disco e non perde la vena popolare perché scritta in italiano, anzi, fornisce la giusta chiave di lettura e d'interpretazione.
Gli arrangiamenti ricordano l'ampio dispiego di timbri e sonorità di De Andrè: un sapore paesano (e poetico) unico, ricco di arpeggi, tamburello e dell'immancabile fisarmonica.
Quelle di “Pagni e rigordi” sono melodie che sanno di energia, riflessioni e sentimenti puri. Un cantautorato piacevole, semplice ma non banale. Il disco è un pot-pourri di tematiche che vanno dall'impegnato racconto della guerra tra alpini e russi, all'amore universale, alla vita, alla musica senza la quale non si potrebbe andare avanti.
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La recensione PAGNI E RIGORDI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-11-20 23:00:00
COMMENTI (2)
Grazie Gloria...un abbraccio ( ed ovviamente grazie Alice!!)
struggente e dolcissima "Pagni e rigordi". In poche battute sono scorsi rapidamente decenni di vita: la storia di noi mojaroli, gente comune, pori diaoli ma col core granne cuscì! Grande Diego hai raccontato di tutti noi e l'hai fatto col cuore più tenero che hai.