Ancora acerbi e spesso dipendenti dai modelli. Ma hanno le carte per crescere bene.
Desta senza dubbio molta curiosità questo progetto, che sceglie come ragione sociale un binomio di parole perfetto per descrivere la propria cifra stilistica. Binomio che la band (ri)utilizza anche per il titolo del disco d'esordio, quasi fosse una scelta obbligata.
Ma non fermiamoci di fronte a questioni filologiche (che comunque hanno una loro importanza), siccome la domanda principale è la seguente: cosa raccontano (le canzoni de) i Cronaca e Preghiera esattamente? Loro stessi scrivono che si tratta di "un calderone di spunti: le musiche e i film di David Lynch, la vita di provincia, il blues della metropoli, il lato oscuro del vivere quotidiano, i CCCP e i Disciplinatha, la pornografia, il cattolicesimo, le riviste da parrucchiere". Tutto vero, quasi si trattasse di un "autoscatto" - perfettamente a fuoco - della loro proposta.
Il gruppo ha infatti piena consapevolezza dell'immaginario di riferimento, a cominciare dall'esperienza del Consorzio Produttori Indipendenti. Che peschino ad esempio a piene mani dalla poetica di Giovanni Lindo Ferretti salta all'orecchio fin dal primo ascolto, anche se a tratti si potrebbe quasi affermare che arrivino proprio a saccheggiare ("Le cose sexy", "Sogni infranti a Paderno Dugnano"). In tutto ciò non mancano ovviamente i richiami agli Offlaga Disco Pax più acerbi ("L'abominevole uomo cupo"), così come al sound tagliente delle chitarre dei Massimo Volume. Quando poi passano il microfono a Vanessa Billi ("Mi sposo un calciatore"), il modello diventa quello degli Ustmamò.
Nonostante questa lunga sfilza di nomi e di riferimenti, piena zeppa al punto da risultare indigesta, la sensazione è che il quartetto abbia qualcosa da dire sia nel presente che nel futuro prossimo. La loro ispirazione appare sostanzialmente genuina e, ne sono certo, in assoluta buona fede, dove i difetti elencati, alla fine dei conti, costituiscono parte integrante di un qualcosa in divenire.
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La recensione Cronaca e Preghiera di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-10-18 00:00:00
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