Un mondo sonoro in sospensione, apparentemente concepito all'interno di uno studio progettato da Escher, in cui oggetti, strumenti e pensieri si intrecciano su strutture impossibili. Una divisione irregolare della superficie sonora che trasforma questo piccolo MiniCD in un prezioso esempio di espressività, che si spinge al confine tra inutilità compositiva e sperimentazione assoluta, rimanendo quasi sempre sbilanciato a favore di quest'ultima.
Il nuovo progetto comune di Xabier Iriondo (Afterhours, A short apnea, Six Minute war Madness) e Marco Tagliola (La Crus, Scisma, Marco Parente) riflette una capacità descrittiva che si allontana dall'illustrazione realistica del mondo, per muoversi alla ricerca di assurde visioni interiori. Due lunghe tracce costruite sull'iterazione delle psicoimmagini prodotte da strumentazioni confuse, tra potenziometri in rotazione casuale, vecchi nastri che si sovrappongono, rumori improvvisi, risonanze, effetti larsen e rarissime intrusioni chitarristiche. La parola come eco improvviso di un antico mangianastri inerte da troppi anni. Non c'e' spazio alcuno per i respiri melodici, tutto scorre tra impercettibili singhiozzi post-rock e lunghi flussi di raffinata avanguardia strumentale. Una colonna sonora inaccessibile e destinata a deformare lo spazio di quelle stanze solitamente usate per schiantare il proprio sguardo contro un soffitto prima di addormentarsi.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-08-24 00:00:00
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