Sunomi "C" 2013 - Pop, Post-Rock, Punk-funk

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19/01/2015 - 23:30 Scritto da Luca Di Leo Sunomi 4

Sunomi: tre brani orecchiabili e poco più.

“C” è il secondo sforzo autoprodotto dei Sunomi. Ad un anno di distanza da "Zzati", la band romana riemerge con tre tracce che, in verità, non si discostano molto dal precedente lavoro. La formula sembra essere sempre la stessa.
Incipit con effetti sonori (vedi “LaVitaFacile”) o pitch tratti da programmi tv (vedi “Cervello”) e sonorità reggae/punk abbastanza datate. “Siamo fatti tutti uguali” canta De Giorgi, vocalist del trio, in “Fatti!” (non riferendosi, certo, al suo lavoro). Rispetto al primo disco si avverte di più un’anima alla The Clash che, però, non esplode quasi mai. Si nasconde, timida, dietro pennate secche ed overdrive.
“Cervello” è un buon esempio. Un brano orecchiabile che ricorda gli Howler con un testo che inquadra discretamente un tema sempreverde come quello dell’alienazione (“non mi vergogno se mi scappa il cervello”). Il fischiettio che dà il via al brano “Fatti!” è forse il momento migliore dell’ep. Una spensierata cantilena che contrasta con la tematica del brano, per certi versi simile al monologo finale di Mark Renton in Trainspotting. L’andamento iniziale di “LaVitaFacile”, infine, sorprende per il suo essere quasi rocksteady. Il tempo rallenta, ma, purtroppo, è solo un escamotage per arrivare ad un ritornello indie/rock del tutto canonico. Un pizzico di vivacità in questo secondo lavoro non avrebbe guastato.

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La recensione "C" di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-01-19 23:30:00

COMMENTI (1)

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  • Uncane 6 anni fa Rispondi

    “Siamo fatti tutti uguali” canta De Giorgi, vocalist del trio, in “Fatti!” (non riferendosi, certo, al suo lavoro). Luca Di Leo, me la spieghi? (immagino sia una battuta sarcastica, ma mi sfugge il punto).
    Per il resto una recensione molto negativa, carica non si sa perché di una certa dose di antipatia. Sonorità datate, certo, perché no? Del resto il paragone con gli Howler è già ridicolo di per sé: una band poco originale di per sé, per altro un debole clone degli Strokes, derivativi a loro volta. Tutto sommato meglio datato che attaccato al carrozzone del momento. Insomma, il disco non è piaciuto, e pace, ma le motivazioni sembrano più deboli ancora della musica criticata.