Per chi guardava con affetto le cartoline di Seattle. Per chi si è sempre chiesto cosa volesse dire "a mulato, an albino, a mosquito my libido". Per chi ancora accorda la chitarra acustica in RE. Per chi spera di rubare il sorriso di una ragazza suonandole una canzone che non conosce. Per chi apprezza i controcanti di una volta. Per chi ogni tanto ha nostalgia dei dischi facili. Per chi vorrebbe rifugiarsi in suoni familiari senza per forza scadere nel revival. Per chi rimpiange Staley. Per chi pensa che le ballate acustiche talvolta vengano meglio ai metallari. Per chi non cambia stazione quando passano l'ultimo singolo dei Placebo. Per chi crede che le distorsioni siano un ottimo veicolo per la melodia. Per chi non ce la fa a vivere immerso nell'avanguardia. Per chi ne ha abbastanza di gareggiare con le mode europee. Per chi è consapevole della propria spontanea esterofilia. Per chi odia i tecnicismi e le lungaggini psichedeliche. Per chi non ha voglia di adattarsi all'originalità. Per chi vuole semplicemente ascoltare canzoni piacevoli.
Per tutti quelli che sanno costa sto dicendo, la conoscenza degli Atman potrebbe essere un evento piacevole e questo brillante EP di quattro brani serve solo a ricordarvi che questi ragazzi toscani hanno prodotto anche un disco che, senza cambiare la storia, contiene semplicemente della buona musica.
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La recensione Joyful di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-09-15 00:00:00
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