Folk e cantautorato napoletano in undici quadri di vita quotidiana
Undici quadri di vita. Il lavoro di Cesare Isernia in arte Cè non è male. “Sono laureato in economia” è un momento di maturazione per il cantautore napoletano: racconta di sé, di quello che ha intorno e di emozioni che si incontrano “dietro ogni riflesso”.
Non chiede troppo con questo lavoro il Cè, quello che chiede lo raggiunge, è un album senza infamia e senza lode che merita di essere ascoltato. Non tutti i brani sono interessanti, qualcuno stride come “L’ignoranza”, “Ti ho visto” e “Metto le mutande” dove cade in motivetti facili, che hanno poca forza come ad esempio “Finché ci sarà, finché esisterà l’ignoranza, qualcuno la sua cultura ostenterà ed elegantemente la sfrutterà” dove anche le rime peccano di superficialità e mettono in ombra il buon lavoro fatto negli altri pezzi.
Canzoni piacevoli invece sono “Dissidente”, che poi è il brano da dove viene estrapolato il titolo dell’album, in “Barcollando dilaniato”, un pezzo col piano gradevole all’ascolto e anche l’attenzione che presta alle parole è apprezzabile. La dolcezza in “Non so amarti più” con un mandolino che riempie la canzone colorandola di una nostalgia del tutto partenopea. “Pe tramente” è l’unico pezzo cantato in dialetto, vecchia scuola, e non può che essere promosso.
C’è folk, funky, cantautorato napoletano, e il più tradizionale pop. Il secondo album di Cè non è da sottovalutare, certamente avrebbe dovuto rinunciare a qualche pezzo che non restituisce l’impegno profuso, nel complesso va bene. Aspettiamo il prossimo lavoro.
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La recensione Sono laureato in economia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-29 23:30:00
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