Una band che da anni fa scuola di post rock e derivati
Non è un caso che i siciliani Mashrooms mettano come biglietto da visita per il loro nuovo album “Balena” un pezzo come “Rising Sun”. Gioca sul filo del math rock, con strumenti che seguono strade diverse ma che sono comunque destinati a trovare un punto d’incontro. Ti aspetti una roba stilosa, ben fatta e un po’ cazzona alla Battles. E poi invece il basso apre le porte ai Mogwai più ispirati e meno convenzionali, il violino sembra richiamare all’ordine i Godspeed You! Black Emperor e la batteria suona la carica tipo Karate prima maniera. È un brano esaltante, un piccolo miracolo visionario, malinconico e poetico. “The Daughter Of The Beast” ha una sonorità più arcigna e appuntita. Un po’ fa pensare a un altro gruppo che la musica anni Novanta la mastica come pochi, i corregionali Diane And The Shell. Molto bello. “A Night On The Ship” è un blues strano, comincia sottopelle stile Windsor For The Derby e in breve cambia tutto e innesta un carico grosso così di chitarre, overdrive e valvole sature. Perfetto esempio delle qualità camaleontiche di una band che da anni fa scuola di post rock e derivati.
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La recensione Balena di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-23 00:00:00
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