L'identità onirica dei Mulholland Drive si fa sentire a gran voce nell'album "La misura dell'equilibrio"
I Mulholland Drive hanno proprio dimostrato di essere alla ricerca de "La misura dell'equilibrio", titolo non casuale dell'album. La tracklist dall'animo pop-rock-alternativo è costellata di melodie oniriche, malinconiche e talvolta sinistre come se fossero in sospeso. Il disco non è caratterizzato dall'immediatezza, necessita di più ascolti perché l'interpretazione sia abbastanza fedele: i testi, infatti, sembrano essere un codice da decifrare che nasconde la filosofia di tutti e nove i brani.
Le esecuzioni strumentali sono precise, massimo livello di distorsione nel brano "Immobile" in cui basso e voce arrivano quasi a fondersi insieme. Proseguendo, bella l'idea dell'imitazione in "Il modo", in cui emerge un gioco di proposta e risposta molto efficace tra le voci. Da apprezzare, inoltre, l'introduzione al pianoforte in "Verità" che estranea subito dalla realtà.
Durante l'ascolto di "La misura dell'equilibrio", ci si addentra in un altro mondo senza quasi rendersi conto, perdendosi in suoni lugubri ma allo stesso tempo intriganti. I Mulholland Drive hanno impresso la propria identità nel disco in modo molto incisivo, o li si ama o li odia.
---
La recensione La misura dell'equilibrio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-01-22 23:59:00
COMMENTI