"Metamorphosis" usa la musica elettronica come mezzo per esplorare emozioni, desideri, sensazioni
Controlled Disorder è una band di stanza a Roma, con all’attivo tre album. "Metamorphosis", l’ultimo di questi progetti, è il lavoro che continua il ciclo di ricerca di una musica emozionale. L’elettronica è esplorata come mezzo preferito per perlustrare le sfere dell’interiorità, delle emozioni e dei desideri. Strizzando l’occhio alla house music, ma anche al pop e a certo minimalismo; il tragitto di questo album, più che onirico o astratto come tanta elettronica internazionale, è psicologico, quasi materico. I suoni spigolosi, i ritmi duri e decisi, comunque convincenti, suggeriscono un’esigenza di controllo musicale e un’attenzione alla sfera razionale delle emozioni, più che all’irrazionale fantasia del sogno. In breve, l’analisi prevale sullo sfogo liberatorio. Questo, in ultima istanza, è perfettamente conforme al nome della band, che già evidenzia come il disordine creato dalle molte influenze ritmiche e musicali sia tenuto sotto controllo, soprattutto grazie alla coinvolgente voce, in uno stile coerente. Solo di rado, si ha l’impressione che il disordine sia addomesticato, anziché controllato, la voce trascinata, anziché trascinante.
Ogni canzone riflette questa dualità: la centrifuga del disordine sonoro e il controllo. Ogni canzone, d’altro canto, è pensata come un singolo unico, con il suo proprio disordine e controllo. Con "Love Is a Big Lie", "Smoking out form This Red Window", "Watch Your Six" e "Cry" come tracce più riuscite, ogni canzone brilla indipendente nella costellazione dell’album.
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La recensione Metamorphosis di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-01-07 23:00:00
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