Diamo subito atto al solitario manipolatore di suoni che si nasconde dietro al nome di Guignol Dangereux di avere scelto per questa sua proposta un titolo assolutamente adatto. Contrariamente a legioni di gruppi, artisti singoli e progetti vari che il più delle volte faticano a mettere a fuoco ciò che stanno facendo o avrebbero intenzione di fare, all’ascoltatore; basta leggere “Electronica obscura” sulla copertina del CD per rendersi già conto che si troverà di fronte a una miscela di tappeti EBM, di suggestioni gothic, di elementi industrial sapientemente utilizzati per creare brani ben realizzati e caratterizzati, tra l’altro, da una qualità sonora che non raggiunge i livelli di certe realtà commercialmente affermate solo per gli inevitabili limiti produttivi e non per imperizia o inettitudine.
Brani lunghi e volutamente ripetiti, che non mancano però del gusto per certe oscure melodie. Presenti anche episodi meno riusciti, ben inseriti comunque nell’atmosfera cupa e a tratti veramente ossessiva che si respira nelle tracce, ma la qualità sostanziale della proposta mostra un producer che sembra muovere in maniera consapevole e convinta i suoi primi passi su una strada che pur non essendo certo nuova, continua a risultare interessante negli anni.
Tra i diversi brani più riusciti si segnalano “Witches of donostia”, quasi canonica per sonorità e andamento, e “The synthetic druid”, forse perché, con le sue aperture più chemical beats nel finale, spezza per un momento l’oscurità generale del prodotto.
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La recensione Electronica obscura di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-10-22 00:00:00
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