Suzanne' Silver Like Lazarus 2015 - Indie, Alternativo, Post-Rock

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Garage rock molto oscuro difficile da carpire a un primo ascolto

I Suzanne’ Silver tornano con una mezz’ora abbondante di garage rock molto oscuro, anarchico, psichedelico con uno sguardo che corre verso il sogno americano deturpato. Meno immediati dei Black Lips, più vicini ai Brian Jonestown Massacre o ai primi Dandy Warhols, il quartetto siciliano non è alle prime armi e in questo sesto disco la padronanza dei mezzi è evidente.
Ma l’esperienza non basta e “Like Lazarus” suona apparentemente sconclusionato e ostico. Si tratta invece di un lavoro compatto e fluido ma se l’impatto non colpisce immediatamente, i mantra tossici e le melodie spigolose di questo album entrano solo dopo parecchi ascolti. “It Might Be Hurt” fa eccezione: insieme alla conclusiva e apocalittica “Tomorrow Ear”, è la migliore canzone del disco, un brano che cattura immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore, non un pugno nello stomaco ma un’atmosfera che mette ti mette comunque all’angolo per poi lasciarti a terra sfinito ma piacevolmente cambiato.

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La recensione Like Lazarus di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-15 09:40:00

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