Ep d'esordio per un cantante verace e fiero delle proprie origini
Sventola la bandiera del rock emiliano, quello dei Nomadi, di Nek e di Ligabue, quello da cantare col bicchiere di Lambrusco in mano e il cuore aperto. Le cinque canzoni di "Il tempo degli eroi" di Alberto Bertoli grasse di genuinità, distanti da snobbismi e altezzosità indie, parlano di sentimenti attuali con il linguaggio comune, volgari come poesie di paese in chiave rock.
Nel mondo del cantautore di Sassuolo ci sono miti umanizzati, ciò che passa in radio e tv rimane difficile da interiorizzare per la gente comune, meglio che le cose stiano al loro posto, a loro la patina dorata, a noi il sudore e il torpiloquio facile. Suona la sveglia per chi è imbambolato schiavo del sistema massificato, date a tutti una chitarra e il mondo sarà migliore.
Una buona produzione per questo ep d'esordio, una poetica semplice e chiara per un figlio d'arte come Alberto che porta il congnome Bertoli come una medaglia ed esegue "A muso duro" del padre Pierangelo come nessun altro potrebbe fare.
"Le cose cambiano" porta la firma di Luciano Ligabue ed è un bel regalo per questo artista che, cantando le sue canzoni per la strada, affronta il suo percorso musicale fiero e concentrato, chi saprà ascoltare ci sarà.
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La recensione Il tempo degli eroi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-26 09:45:00
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