Un inizio piuttosto promettente per quanto riguarda il fronte musicale, migliorabile con una cura maggiore dello storytelling
Un po’ Litfiba, un po’ una versione ammorbidita del Management del Dolore Post-Operatorio, l’esordio de Le Scimmie Astronauta gravita nell’affollata orbita del pop rock italiano, raccontandosi in una dozzina di pezzi che non deluderanno né sorprenderanno particolarmente i fan del genere. Prodotto e registrato egregiamente, con una pulizia del suono e un gusto per il dettaglio che vale la pena sottolineare, “Tieniti forte” è l’istantanea di una band che sa come fare i compiti a casa, ma che non può e non deve accontentarsi della sufficienza, dal momento che ha tutte le carte in regola per pubblicare un lavoro decisamente più ambizioso di questo.
Canzoni come “Rock’n Roll” e “China Town” ci ricordano quanto la prima parte del disco sia decisamente più interessante della seconda (“Barca di carta” fa ripensare per un momento al ‘prodotto e registrato egregiamente’), ma è “Polline” il brano più sincero del debutto, dove il gruppo catanese si lascia andare a un’attitudine più spiccatamente pop, che ad occhio e croce gli si addice meglio delle venature rock del disco. Dopo una manciata di brani riempitivi in cui (skip) l’attenzione (skip) cala vertiginosamente (skip), è “Come se non ci fosse un domani” a risvegliare la curiosità sopita e a trasformare il dubbio iniziale in un consiglio spassionato: Scimmie Astronauta, tenetevi forte, ma credo che il pane per i vostri denti in fin dei conti sia l’elettro-pop. Un miglioramento generale, in ogni caso, coinciderà con una cura maggiore dello storytelling, dato che sul fronte musicale l’inizio sembra essere piuttosto promettente. Le basi ci sono, così come il lavoro da fare ma, come suggerisce la cover del disco, il gruppo sembra affamato e il pranzo non è ancora stato servito.
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La recensione Tieniti Forte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-21 09:00:00
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