Dietro ogni disco a firma Happy Skeleton c'è dentro un'idea coerente e pura.
Per diversi anni non abbiamo più avuto notizie di lui, e neanche le abbiamo cercate. Happy Skeleton sembrava apparso e scomparso come centinaia di altri progetti da cantina. A cinque anni di distanza invece eccolo qui, con tutta la calma urgente di chi fa musica per se stesso prima che per gli altri.
Nella totale autarchia che lo caratterizza, Happy Skeleton (Davide Delmonte), torna con un disco dichiaratamente anni '90, dal fascino retrò, sia nell'intenzione che nella forma. La forma: un lp nel vero senso della parola, 16 canzoni, un formato al quale ci siamo disabituati. Dentro, tante canzoni, nella forma e nella poetica. Nessun particolare colpo di testa, solo la riproposizione di un grunge su cui ancora aleggia lo spettro dei Nirvana (“Mindfucking”, “Mary”), con le voci sempre doppiate, una sorta di rudimentale Staley/Cantrell, e qualche guizzo pop à la Cranberries (“Time”). Insomma, gli anni '90 in tantissime declinazioni, compresa quella blues desertica di Mark Lanegan (“ Blues Morphine”), con dentro aperture post-rock alla Slint, che convivono con momenti più pompati con la cassa in quattro, dove sembra di sentire un aggiornamento dei Franz Ferdinand fatti di colla (“Psychic rage pot”). Trova ovviamente posto la ballad “Will”, ma da Seattle Delmonte prende anche una tendenza alla questione politica, con sfumature anarchiche, come “All right” e “Business”, ma anche il titolo stesso dell'album. Il tutto con un linguaggio franco e onesto, che si coglie proprio dall'esigenza di Happy Skeleton di uscire sempre così, da solo, suonandosi e producendosi i suoi dischi in totale ottica DIY. Onesto, con se stesso e anche con gli altri.
Tutti i suoi sforzi sono ampiamente ripagati dalla chiara percezione che nonostante il risultato suoni ancora un po' casalingo, dietro ogni sparuto disco a firma Happy Skeleton ci sia dentro un'idea coerente e pura. Mica poco.
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La recensione The Whole Damn System di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-08 08:00:00
COMMENTI (1)
Grande artista, bel disco!