I Next. Matteo e Simona. Un demo. “Antenna”. Tutto quello che serve per trasmettere in modo forte ed incisivo suoni, parole ed emozioni. Nulla più, nulla meno.
I due ragazzi, al loro primo lavoro, riescono ad esprimere perfettamente pensieri, bisogni, rabbie e frustrazioni con un linguaggio musicale proprio dell’avanguardia elettronica. Senza dubbio Massive Attack e Bjork (quest’ultima soprattutto per il quarto brano “Opposition”) come importante riferimento per il duo milanese.
Infilo il cd e schiaccio play: le atmosfere metropolitane del terzo millennio trasudano da questa opera e si impossessano senza sforzo della camera.
I (putroppo) pochi pezzi non annoiano affatto, pur se ascoltati a ripetizione, così chiudo gli occhi e sento da subito l’universo dei Next. Simona possiede una voce particolare, perfettamente adatta al genere; è un piacere abbandonarmi a lei per lasciarmi guidare nei meandri sconosciuti degli spazi che i sintetizzatori di Matteo sanno descrivere in modo così affascinante.
Avverto immediatamente la definizione del contrasto macchina-cuore (dualismo sottolineato dalla scelta di comporre esclusivamente con sintetizzatore e voce). I testi (in inglese) scandiscono il disagio della persona schiacciata da luoghi che non le appartengono, dove non riesce a trovare una dimensione di comunicazione, di comprensione, dove la freddezza degli ambienti cozza con i pensieri più intimi di chi non può neppure esprimersi.
Note e parole all’unisono urlano la solitudine del pensiero, dell’emozione di un mondo senza spazi per l’individuo: “Can you hear my voice? I’m trying to talk but no sound comes to my lips…”.
Nessun lieto fine. Nessuna conciliazione. Nulla si risolve, nella loro musica come nella quotidianità: si vive, si pensa, si avverte, si spera, si cerca. Solo una presenza umana tanto rara, quanto magica, sa rompere col suo calore questo senso di estraneità.
Non mi sentirei di chiamare “Antenna” un demo (anche se contiene solo quattro pezzi) dal momento che i suoni e le composizioni dimostrano la maturità di un gruppo che potrebbe già intrattenere un pubblico dal gusto ricercato.
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La recensione Antenna di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-01-26 00:00:00
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