Una formazione patchanka dalle molte etnie e dai molti punti di forza, benché forse un filo "classica" per un orecchio profano
Estate, tempo di sole, mare e ritmi vivaci. Lasciando le truzzerie electro-latin agli spot di Spotify, c'è tutto un altro tipo di sonorità che pesca sempre dalla penisola iberica e dal Sudamerica ma che si rivolge a un pubblico completamente diverso: parliamo ovviamente della patchanka, intesa anche come pout-pourri di stili che parte da quelle base per incorporarvi elementi di reggae, dub, rock, folk e chi più ne ha più ne metta.
Questa è anche l'idea musicale dei Pedro Navaja Sound Machine, band dalla formazione multietnica e ritrovatasi in quel di Genova, e che da poco ha pubblicato il suo secondo album, "¡Grita la Noche!" Un lavoro tanto composito quanto fedele ai propri modelli (Mano Negra e Sergent Garcia su tutti), che usa la lingua spagnola come trampolino di lancio per una nuotata in giro per il mondo, tra il Messico e Cuba ("Rumba", "Palomita"), il Caribe e la Giamaica ("Wake up"), l'India e l'Inghilterra ("Bangara"), senza dimenticare Genova e il Salento (la classica "Taranta").
Il sound della "macchina" ha parecchi punti di forza, dalla sezione fiati collaudatissima alla bella voce di Paola Escobar (ora uscita dalla formazione), all'asse ritmico che tiene saldamente le redini del progetto nonostante le molte deviazioni; i pezzi sono ben scritti e arrangiati, pensati come sono per essere cantati in coro ("Popolo") e ballati in modo sfrenato ("Camaron") funzionano senza dubbio.
C'è ovviamente qualche brano meno convincente ("Taranta", "Dinero", "Calavera"), che porta allo scoperto quello che è forse l'unico sostanziale difetto di questo lavoro, ossia una certa derivatività, non solo nella scrittura ma proprio nella strada seguita, che spazia parecchio ma finisce per non allontanarsi troppo dagli orizzonti del classico "suono patchanka". Questo almeno per un orecchio profano: ciò non toglie che, per i fan di queste sonorità, "¡Grita la Noche!" possa essere un disco importante, senz'altro da scoprire.
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La recensione Grita la Noche di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-02 07:00:00
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