Prima ancora dell'album "ufficiale" dei fiorentini Litfiba viene immesso sul mercato questo "Eneide", colonna sonora dell'omonimo spettacolo teatrale presentato con successo dal gruppo di ricerca multimediale Krypton. Trattandosi di un soundtrack, il lavoro è rigorosamente strumentale (a parte l'inizio del lato B), ma ciò non compromette minimamente il giudizio: anche senza la splendida voce di Piero Pelù, i Litfiba sono in grado di creare un suono profondamente emozionante, intriso di suggestioni post-punk e godibile dalla prima all'ultima nota.
Il disco, logicamente, alterna momenti più rilassati ad episodi più accesi sotto il profilo ritmico, dando vita ad atmosfere adattissime all'accompagnamento delle diverse situazioni sceniche: si apre con "La tempesta", piuttosto dissonante, che introduce "Approdo sulle coste della Libia", lungo brano in vago stile Cure (periodo "Faith") caratterizzato da un uso nettamente più marcato delle tastiere rispetto ai canoni della band britannica ed inframmezzato da un break convulso e ricco di pathos. Nella seconda facciata, "Il racconto di Enea" presenta una cadenza fortemente ossessiva e trascinante, mentre "L'incontro d'amore" seduce con le sue armonie vellutate; cupo ed ipnotico, invece, "La battaglia", ed ultimo l'epilogo trionfale e solenne de "Il canto dei latini".
Anche nell'arduo compito di comporre e interpretare una colonna sonora (in verità piuttosto particolare, visto che nello spettacolo la musica non ha funzione di sottofondo ma è parte integrante della rappresentazione che si svolge sul palco), i Litfiba si confermano voci di primissimo piano nell'ambito della scena nazionale, offrendo un 33 giri assolutamente valido anche come prodotto a sé stante. Un grande album, dunque, realizzato con estro e talento, necessariamente da annoverare fra le migliori concretizzazioni su vinile delle attitudini "nuovo rock" nostrane.
---
La recensione Eneide di Kripton di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1984-02-28 00:00:00
COMMENTI