Un disco strumentale ed evocativo sulla scia del Mark Knopfler solista.
“From Space To The Earth” è il titolo di questo album e anche il nome di uno dei due progetti dietro cui si nasconde il friulano, trapiantato a Milano, Roberto Fava. Se il nome dell’altro progetto, Electronic Noises, fa capire subito di che si tratta, per From Space To The Earth ci vuole qualche informazione in più. Fava parte dall’amore per il chitarrismo di Mark Knopfler (più il periodo solista che quello coi Dire Straits, direi), per quello del compianto J. J. Cale e quello di David Gilmour dei Pink Floyd.
Un simile retroterra dà vita a un lavoro strumentale che parte in modo strettamente calligrafico e poi, nel suo mezzo, trova forza e ispirazione per staccarsi dai modelli e vivere di vita propria, come accade in “Capturing Sound (From The Earth)” e “Landing”, che acquisiscono uno spessore maggiore grazie all’inserimento di rumori e voci: uno sprazzo di musica concreta unito alla ricerca di una melodicità evocativa dei grandi spazi. Concludono l’acustica “My Alien Friend And I Under A Tree” e le pianistiche “Ending”, che a tratti ricorda Remo Anzovino, e “My Alien Friend And I Under A Tree (2014)”. Niente di che, ma gradevole.
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La recensione From Space To The Earth di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-18 08:00:00
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