L’inizio di questo demo mi ha spiazzato: avrò sbagliato cd e ho inserito nel lettore gli Hocico? “Intro”, infatti, è fondamentalmente scura, elettronica, strumentale, e ricorda tanto gli intermezzi del grande gruppo techno-industrial messicano. Ma già dalla seconda traccia riesco ad inquadrare meglio l’identità dei Nequizia, fatta si di elettronica scura, ma anche di nu-metal (abbastanza angolare nei suoi suoni), linee vocali tipiche del genere, e buoni testi. Tutti aspetti che denotano impegno ed originalità in fase di composizione, doti non comuni in molti gruppi anche affermati - si senta ad esempio “Fiaba marcia” o “Irrealmente reale” per giustificare quanto scrivo.
Più in generale i brani si caratterizzano per la struttura dinamica e cangiante e per tappeti di effetti e samples, il tutto ricomposto in una rielaborazione personale di quello che fondamentalmente era il nu-metal all’epoca di “Follow the leader” dei Korn. Forse l’unico appunto che si può muovere al gruppo riguarda la voce che, nonostante sia usata con personalità e spesso si avvalga di soluzioni desuete e piacevoli, a tratti pare un po’ piatta (che degli effetti adeguati possano rimediare?). Inoltre si nota un uso troppo rigido e korniano della chitarra, che si isola su suoni e stilemi troppo uniformi e risaputi - come in “Ordalia” o in parte di “Stupefacente delirio” -, chiaramente riferibili al gruppo di Jonathan Davis.
Comunque sia i Nequizia sono sulla strada giusta, ed hanno già un sound personale, cosa davvero rara. Si sente inoltre, chiaramente, la volontà di fare cose che risultino diverse ed interessanti, e questa è una mentalità che va premiata.
Una credibilissima promessa di grandi cose a venire.
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La recensione demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-02-01 00:00:00
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