Dei mercenari con troppa fretta di combattere
"I mercenari" ha un grande difetto: è un lavoro pensato come un album ma realizzato nello spazio ridotto di un ep. Questo in realtà non sarebbe neanche un grosso problema se solo gli argomenti trattati fossero di meno e ci fosse un filo conduttore fra le tracce, cosa che invece manca quasi del tutto. Si passa da brani molto intimi e duri come "Un quarto di vita" o "Diario di periferia" a pezzi che risaltano l'animo più festaiolo di Dave e Pingu senza alcun collegamento vero e proprio. Il risultato è eccessivamente eterogeneo, sembra quasi di ascoltare una mini compilation, assemblata male e forse anche frettolosamente.
Nonostante questi problemi legati allo scheletro del progetto, i brani, presi singolarmente, sono ben realizzati, in particolar modo quelli più profondi come i già nominati "Un quarto di vita" e "Diario di periferia". L'intensità e la sofferenza che trasudano alcune barre è ben percepibile da questo breve estratto: "non riesco a stare calmo, come quando da ragazzino davo i pugni sul banco, dicevo voglio lavorare con il volto stanco, pensando che era meno faticoso di studiare ma sto cazzo/quando mi alzo al mattino penso che schifo, devo andare in cantiere son le 6 di mattino, schiena a pezzi, con le pezze al culo ma nel mio cammino c'è la musica e qualche amico sicuro che mi sta vicino". C'è tutta la consapevolezza di aver perso una battaglia, di aver fatto delle scelte sbagliate e di pagarne tutte le conseguenze. C'è tutta l'onestà e la volontà di trasmettere ai propri ascoltatori il disagio e la difficoltà nel vivere certe esperienze e certe realtà senza tralasciare però quegli elementi che rendono tutto ancora possibile, spesso riconducibili a tre sole parole: musica, amici e famiglia. Tutto qui, tutto molto semplice ma diretto, come una manata in faccia, perché la musica dei due mercenari è semplice ma potente, dura, e anche in quei pezzi a cui mi riferivo prima, quelli di festa, anche in quei pezzi la foga è la stessa messa negli altri brani. È la foga di chi ha fame, di chi è sempre stato ultimo e ora punta a essere primo. Non a caso Dave e Mr. Pinguino sono entrambi degli ottimi e noti freestyler e i palchi su cui poter sbranare l'avversario sono sempre stati la loro seconda casa. L'attitudine nella scrittura dei pezzi è la stessa, ovviamente cambiano i contenuti e il modo in cui vengono formulati, in altre parole non troverete solo punchline all'interno dell'ep.
Quelli che sono i difetti di forma sono dunque compensati dalle singole tracce, ovviamente la speranza è quella di riuscire a sentire in futuro qualcosa di più curato, in cui la fretta di pubblicare del materiale inedito non comprometta l'intero lavoro.
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La recensione i MERCENARI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-08-17 00:00:00
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