Be bop quasi free contaminato con rock e noise. Interessante e bello.
Lavoro molto interessante, questo del quartetto NoPair, che cerca di contaminare il linguaggio jazz, in particolare quello del be bop giusto un attimo prima di divenire free, con rock, jungle, noise e, in generale, “gli stili più contemporanei di musica elettrica”. Capita così che a metà di “Sliding Stnikers” si ascolti una chitarra che parte con l’inconfondibile citazione del riff di “Foxy Lady” di Jimi Hendrix per svilupparla immediatamente secondo i rapporti armonici di “Chim Chim Cheree”, la canzone tratta dal musical “Mary Poppins” trasfigurata mirabilmente da John Coltrane e dal suo quartetto nel 1965 (in pratica, il riff si alza e si abbassa di tono). Non parrebbe nulla di nuovo: non sono forse quasi 50 anni che è stato inventato il jazz rock? Ma è il suono a fare la differenza, in particolare quello della chitarra, nient’affatto classic rock o jazz, ma crudo nella tradizione dell’indie rock più noise oriented.
“Chaos and Order” rimane più una dichiarazione di intenti che un grande risultato. Scintillanti i fiati (clarinetto basso e soprano e sax tenore), che si intrecciano secondo stilemi che ricordano le avventure del già citato Coltrane e del suo meravigliosamente discepolo oltranzista Eric Dolphy, batteria che fa egregiamente il proprio dovere, chitarra non sempre a fuoco e su cui pesa il fulcro dell’operazioni. Le derive verso altri generi, che vorrebbero rivitalizzare le feconde contaminazioni tra jazz e altre musiche, partendo dal rock, non sempre convincono. Quando sono al loro massimo ricordano quanto fatto pochi anni fa dai Motorpsycho insieme alla Trondheim Jazz Orchestra per quell’album spettacolare e poco considerato che è “The Death Defying Unicorn” (al netto delle distorsioni metal, qui assenti), che ebbe il solo difetto di essere troppo lungo e quindi non sempre a fuoco per non vincere il titolo di album del decennio appena iniziato (2012). Non che qui si raggiungano gli stessi livelli di folle ispirazione, ma, insomma, la strada è quella e “Chaos and Order” contiene molti momenti suggestivi, specie per i nostalgici della contaminazione alta tra jazz e rock come me.
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La recensione Chaos and Order di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-02 09:30:00
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