Immersi in una città d'Ambra con Chrysalis, il nuovo album degli Amber Town
We're asking you to fight: to fight against the anger, not to provoke it.
Così si apre il primo pezzo della band metalcore reggiana Amber Town, un monologo intenso che termina recitando "they'll have my dead body, not my obedience" facendoci subito intuire che questi ragazzi non scherzano. "Gainin Loss", secondo brano, parte subito compatto, aggressivo ma calibrato, con una sezione ritmica potente e una batteria che macina per l'intera durata della canzone; una menzione anche alla voce, che riesce a donare a "Gainin Loss" un retrogusto death, influenza che continua nell'album, attraversando brani come "The Sixth Day", la ben riuscita "Chrysalis" (di cui sono più che apprezzabili le distorsioni); nell'aggressiva "The Living Proof", sotto una solida base di batteria e trigger, voce e chitarra si equilibrano in una melodia che sembra quasi una danza di guerra dal gusto malinconico (specialmente nel cantanto finale, prima di tornare al growl/scream, cavallo di battaglia -e pollice in sù- per Lorenzo Fantinati).
Si continua con un senso di malinconia con "The Tide", strumentale breve e piacevolissima sin dall'intro dove si sente nitidamente il basso pulito che ha strutturato i brani finora. L'album termina con "Shallow life", brano pulitissimo e dalle dinamiche decise, per un risultato anche qui familiare ma in definita un ottimo ascolto. Con riferimenti a band come Architects, Northlane, While she Sleeps, la band ha del potenziale, nonché ancora molto da dire. Un pochino di attenzione alla voce e ai cori, che non sempre sono valorizzate al massimo. Gli Amber Town sono un ascolto consigliato agli amanti del metalcore. Tendiamo le orecchie in attesa di novità.
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La recensione Chrysalis di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-23 00:00:00
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