Un tuffo in un'estate di qualche anno fa.
Nel 2012 gli Skelters pubblicano un nuovo singolo, “Burattini”, brano di pop rock nudo e puro, che riesce a dare tutto ciò che si chiede al genere: un’eleganza alla ballabilità. “Burattini” conciliava infatti quei ritmi che definiremmo “popolari” ad una semplicità ben fatta, dando vita a un prodotto interessante, soprattutto se si pensa al contesto musicale del 2012, dove forse gli Skelters potevano considerarsi un elemento distintivo all’interno del nuovo flusso di cantautorato (Le luci della centrale elettrica, Brunori sas, Dente). Parliamo di soli 3 anni fa, che in musica equivalgono a un'era geologica.
Con “Siamo” si riproponeva questo pop-rock, ma a tratti più piatto, anche nei testi; il tema già banale della dualità bene/male nell’individuo veniva trattato altrettanto banalmente, attraverso una lista di negativi e positivi comportamentali senza, peraltro, il guizzo dell'ironia, che forse avrebbe potuto salvare il testo.
Quest’anno gli Skelters tornano con “Chimica dell’Amore”, che sembra una hit estiva di qualche anno fa. Le sonorità del synth appaiono obsolete, e tutta la struttura musicale si condensa nel climax del ritornello; i testi, sia nei temi che nella loro trattazione, risultano superficiali e schiavi della rima facile (“la carne la fa eccitare ma tu mi fai sempre volare [...] ti vidi bagliore nel cielo per poi cadere su di me / Come mi fai vedere l'amore / Le mie parole da sole / Neanche sfiorano te”). Sembra che gli Skelters siano rimasti incastrati in un’altra epoca, si sente forse la mancanza di consapevolezza di quello che sta accadendo nella musica oggi, e intorno a loro; manca quell’aspetto di curiosità che fa guardare al di là del proprio naso.
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La recensione Chimica dell' Amore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-02 00:00:00
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